Voci nascoste e canti – Prova d’Autore – Vittorio Stringi
Libro complesso, l’ottava silloge di Vittorio Stringi, nel quale le voci nascoste sono altro che celate, e i canti recano più frequenti toni d’epicedio che segnali di grandi allegrie. Scrive il poeta in “Ogni giorno si perde un angolo (di Sicilia)”: ….come tela di ragno/ è l’incombere,/ mentre si leva/ il venti caldo e/ brucia questa stagione,/ della colpa sepolta che/ strozza l’anima/ alla terra,/ col fuoco che avanza:/ segno del giudizio e/ dell’assurdo dei cieli/ testimoni del bene e/ del male/….Questa è denuncia, di canto ha solo lo strazio d’un grido…tutt’altro che rassegnato. A unire i concetti cardine espressi in quest’opera, si scopre che l’animo dell’autore tende ad intramare, nelle sue schiette risposte a Claudia Pace, una scala di fondate contestazioni verso inequivocabili responsabilità. Vittorio Stringi ricorda e si racconta e il racconto diventa solida coscienza di vicissitudini civili e politiche che adesso premono come memoria del tempo “degli déi falsi e bugiardi”. Vittorio Stringi nasce a Canicattì (AG) nel 1939. Ha vissuto a Caltanissetta, dove ha studiato ed iniziato le prime frequentazioni ed esperienze culturali. Nel periodo scolastico, lo segnano particolarmente da un lato l’insegnante di lettere Enzo Russo e, dall’altro, l’amicizia con il fratello Ferdinando Russo, amicizia che continuerà anche in seguito, come Stringi stesso ama ricordare. Negli anni ’60, vivace animatore di molteplici esperienze culturali. A Caltanissetta in quel periodo si poteva respirare un’aria nuova e feconda caratterizzata anche dalla presenza di forti personalità.