Casina dei Gesuiti
Dove si trova: Via Leone XIII – mappa
Cronologia delle principali fasi costruttive:
1840 – acquisto del fondo di c.da “Balate” per la costruzione della casina.
1842 – inaugurazione della fabbrica ad opera del rettore Padre Carmelo Narbone.
1860 – soppressione dell’ordine gesuitico e passaggio al comune di Caltanissetta.
1950 ca. – assegnazione all’Istituto Tecnico Agrario.
Storia:
Nell’anno 1842 i Padri Gesuiti, che sin dal XVII secolo utilizzavano la villa di Cappellano, residenza estiva dei religiosi in prossimità dell’abitato di Delia, il cui fondo fu donato ai religiosi nel 1588 da Luisa Moncada, ritennero quest’ultima non più idonea alle loro esigenze; per questo motivo P. Francesco Morillo, nisseno, rettore del Collegio dal Giugno 1840, acquista un fondo in contrada Balate e inizia la costruzione di una casa di villeggiatura per i padri ed i convittori, che sarà completata ed inaugurata due anni dopo da Carmelo Narbone succedutogli nel rettorato. La villa gesuitica di c.da Balate, passata al patrimonio del comune di Caltanissetta, è stata assegnata all’Istituto Tecnico Agrario al momento della sua istituzione, divenendo in seguito sede del convitto per studenti non residenti .
Posizione:
La costruzione sorge isolata, tra una cornice di alti pini, su una collina posta a sud-ovest dell’abitato che si affaccia sull’espansione residenziale degli anni sessanta e settanta.
Descrizione:
L’immobile, attualmente adibito a convitto dell’Istituto Tecnico Agrario, presenta un elegante prospetto a due ordini in elevazione. L’asse principale del fabbricato è caratterizzato dal portale in pietra da taglio sormontato da un balcone monumentale. Tutte le aperture su questo fronte sono contornate da rifasci in pietra tufacea che spiccano sui fondi bianchi del prospetto. Un’iscrizione incisa sul portale d’ingresso indica l’anno 1843, probabile data di completamento della costruzione. All’interno, a piano terra, rimane ancora, in ricordo dell’originaria destinazione dell’immobile, una cappella riccamente decorata con affreschi e stucchi.
Fonte: Progetto Scuola Città – Autori vari – a cura di Daniela Vullo – Regione Siciliana – Edizioni Lussografica