Abbazia di Santo Spirito
Abbazia di Santo Spirito:
Dove si trova: Via di Santo Spirito
Cronologia delle principali fasi costruttive:
XI-XII sec.: Costruzione della chiesa nel sito probabilmente occupato da un casale romano
1153: Anno della consacrazione della chiesa
1179: La cura dell’abbazia viene affidata agli Agostiniani
1568: Si effettuano lavori di restauro sotto la guida dell’Abate Fabrizio Moncada, figlio del conte Francesco.
1759: I canonici regolari di Sant’Agostino vengono sostituiti dai Cappuccini che rimarranno fino ai nostri giorni
XVIII sec.: Si costruisce un portico estemo a tre arcate sul fronte Nord-Ovest.
1777: Vengono effettuati restauri al portico, si rialza la pavimentazione interna della zona absidale e si realizza la cantoria.
XIX sec.: Viene ampliato il convento con la creazione di un corpo di fabbrica a sud-est in prosecuzione dell’antico cenobio
1870: si eseguono lavori di restauro e consolidamento del cappellone.
1873: si sostituisce il portone d’ingresso e si costruisce un pulpito.
1922: viene demolito il portico a tre archi.
Seconda metà XIX: viene annesso al convento un corpo di fabbrica destinato a foresteria per religiosi
2001: ultimi restauri.
Storia:
Incerte sono le notizie relative all’epoca di fondazione della chiesa attuale ed a eventuali preesistenze. Un’ urna funeraria recante l’iscrizione Tit.FlaviAug. Lib. Diadumeni Flavia Victorina Patri piissimo, collocata all’interno della chiesa, ritrovata probabilmente durante i lavori di costruzione, ci porta ad ipotizzare la presenza nella zona di un insediamento romano, forse un casale, dato acclarato anche da ritrovamenti archeologici nella zona. L’esistenza di una chiesa cristiana antecedente l’anno 1000 sembra testimoniata dalla presenza del fonte battesimale circolare del tipo ad immersione, che si utilizzò fino al X secolo, nonché di un calice di stagno, il cui uso fu proibito da Leone IV nell’anno 855. Ed ancora il corpo di fabbrica addossato al lato della chiesa opposto all’abside denota caratteristiche tipiche dell’architettura normanna, che sembrerebbero attestare la costruzione tra la fine del XI e l’inizio del XII. Il primo dato storico certo, in merito alla datazione della chiesa, è contenuto in una bolla di Papa Alessandro III datata 1178 nella quale sono elencate le abbazie filiali soggette alla giurisdizione del Monastero di Monte Sion a Gerusalemme ed in proposito si dice: (…) in Sicilia in Diocesi Agrigentina Ecclesiam Sancti Spiritus iuxta Calalanixectam cum suo casali et hominibus, et ea integritate qua Comitissa Adelasia et Comes Rogerius eidem ecclesia contulerunt. (F.Pulci – Lavori sulla storia ecclesiastica di Caltanissetta CL 1977). Attraverso lo studio del Pirri si apprendono i nomi degli abati di Santo Spirito dal 1361 in poi; si evidenzia che prevalentemente tale ruolo era occupato da un nobile, infatti per volontà del Conte Ruggero poteva disporre dello ” jus pascendi e parochiandi”, aveva diritto alle decime di tutti i possedimenti dell’Abbazia e godeva del mero e misto imperio su tutti gli abitanti che vivevano nelle terre di proprietà di quest’ultima.
Posizione:
L’Abazia di S.Spirito, sorge tra le colline di Sant’Anna e delle Croci, un tempo raggiungibile dalla strada di Ziboli, margine occidentale dell’abitato di Caltanissetta; oggi pur essendo prossima alla città, in una zona popolata da ville residenziali, conserva ancora le caratteristiche ambientali della chiesetta di campagna, immersa nel verde della natura. Fino ai primi anni del secolo scorso il luogo, particolarmente ameno e salubre, era la meta preferita dai nisseni per la gita fuori porta del Lunedì pasquale; in tale occasione l’intera contrada si animava con giochi, feste e canti. Ai nostri giorni la nuovissima costruzione del Museo Archeologico, realizzato in prossimità dell’Abbazia, probabilmente contribuirà all’inserimento della stessa in un circuito turistico di più ampio raggio.
Descrizione:
La linearità planimetrica della chiesa, la cui navata unica è conclusa da tre absidi, si ripercuote esternamente dove, la semplicità delle linee architettoniche, è valorizzata dal volume absidale, interamente realizzato in pietra da taglio tufacea, scandito da lesene collegate in sommità da archetti acuti. Al volume longitudinale della chiesa si affiancano i locali originari del convento, oggi sagrestia, caratterizzati da due ambienti voltati sovrapposti, a sesto acuto, parzialmente intersecati da un volume sporgente verso l’esterno probabile preesistenza di una torre. L’ingresso principale alla chiesa avviene dal fronte nord-ovest, attraverso un portale ad arco acuto sormontato da un dipinto raffigurante il Cristo Pantocrator, in sostituzione dell’originale collocato all’interno; un’altra immagine del Cristo benedicente caratterizza il catino absidale. La chiesa è collegata alla sagrestia attraverso una porticina posta in prossimità del fonte battesimale, sopra il quale è collocato il Crocifisso dello Staglio, proveniente dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli. Altri due affreschi, databili al XIV e XV secolo, raffigurano rispettivamente S. Agostino e la Messa di S. Gregorio
Fonte: Progetto Scuola Città – Autori vari – a cura di Daniela Vullo – Regione Siciliana -Edizioni Lussografica