Madonna della Grazia
Chiesa della Madonna della Grazia:
Dove si trova: Via Maddalena Calafato
Cronologia delle principali fasi costruttive:
Inizi XVII sec.: preesistenza di una cappelletta dedicata alla Madonna della Grazia
1620: Inizio della costruzione della chiesa
1623: I Giurati di Caltanissetta concedono ai frati agostiniani il sito attiguo alla chiesa della Madonna della Grazia per la costruzione del loro convento
1624: Il Vescovo di Agrigento sottoscrive la bolla di fondazione del convento
1626: Benedizione della prima pietra
1630 circa: La chiesa è già completa ed in esercizio di culto.
1840: La chiesa viene decorata con stucchi.
1866: Con la soppressione degli ordini religiosi il convento diviene la sede delle scuole tecniche e della caserma della Guardia doganale
1882: Inaugurazione dell’Orfanotrofio Maddalena Calafato nei locali del convento
Inizi XX secolo: Costruzione, nel giardino del convento, dell’edifìcio destinato ad infermeria, voluto dal Barone Torregrossa.
Storia:
Una leggenda narra che la cappelletta della Madonna della Grazia sorse per devozione del popolo nisseno verso un’immagine della Vergine, dipinta da Pietro Novelli, ritenuta miracolosa. Grazie alle elemosine raccolte dai fedeli potè essere edificata, nello stesso sito della cappelletta, la chiesa dedicata alla Madonna. L’erezione del convento si deve alla volontà dei Moncada, i quali, accogliendo favorevolmente la richiesta dei padri Agostiniani, concessero loro la chiesa con la possibilità di edificazione del convento. La tradizione popolare narra che fu il giovanissimo principe Don Luigi Guglielmo Moncada a porre la prima pietra della fabbrica, nascondendo, all’interno della muratura, alcune monete d’oro, usanza allora abbastanza diffusa. La direzione dei lavori di costruzione del convento fu affidata al religioso agostiniano padre Giordano da S. Anna. Nel 1666 il convento esiste già, come testimoniato in un atto del notaio nisseno Arcangelo La Mammana relativamente alla vendita di un terreno che, si dice sito in contraici di lo Canalicchio sutta la cruci di lo venerabile convento di Santa Maria della Gratia (Archivio Storico CL Not. La Mammana vol. 666). La chiesa, nonostante fosse extraurbana, era molto frequentata dai notabili della città; dagli atti notarili seicenteschi si evince che conteneva molte sepolture, citiamo tra i tanti il testamento del sacerdote Don Francesco La Magna del 1658 conservato presso l’Archivio di Stato di Caltanissetta agli atti del Notaio A. La Mammana, vol. 660, nel quale raccomanda agli eredi di seppellirlo nel convento di Santa Maria della Gratia sotto il titolo di S. Agostino, (…) allo corno dell’epistola dell’altare maggiore e nella sepoltura quali detto testatovi navi fatto fari a sue spese con la balata in detto corno. Nel XIX alle vecchie fabbriche del convento si aggiunsero nuove costruzioni destinate a convitto ed istituti scolastici; questi ultimi inizialmente destinati alle orfane furono poi aperti all’intera cittadinanza. Ulteriori ampliamenti avvenuti nel XX secolo occuparono anche l’area del cimitero annesso alla chiesa, ubicato alle spalle di quest’ultima.
Posizione:
La chiesa, in origine sita fuori dall’abitato in contrada Canalicchio, risulta inglobata nelle fabbriche del convento, ai margini occidentali del centro storico, prospiciente l’antica strada nazionale per Palermo, oggi via Maddalena Calafato. Il complesso conventuale, un tempo, si affacciava sul vallone del Canalicchio, prospiciente il canalone ove scorreva il torrente delle Grazie, oggi interrato; per tale ragione, nei documenti seicenteschi, il sito prossimo alla chiesa viene definito malo passo della Gratia. Fino alla fine del XIX secolo una fonte pubblica era ubicata nello slargo a valle della strada per Palermo, ai piedi dell’attuale scalinata che congiunge piazza mercato Grazia con via Maddalena Calafato.
Descrizione:
La chiesa, pur avendo prospettiva esterna, è scarsamente visibile dal passante occasionale poiché trovasi notevolmente sopraelevata rispetto alla quota stradale, alla quale, in origine, era collegata da un elegante scalone in pietra, sostituito, a metà del secolo scorso, da una scala in calcestruzzo con annessa balconata che ha definitivamente deturpato la facciata. Il portale della chiesa è decorato da cornici variamente modanate ed è sormontato da timpano mistilineo arricchito da volute; due alte paraste delimitano il fronte della chiesa inquadrando il portale e la finestra in asse. All’interno l’aula è conclusa da una volta a botte riccamente decorata con stucchi. L’altare maggiore conserva, all’interno di una grande raggiera dorata, il quadro della Madonna della Grazia attribuito al Novelli.
Fonte: Progetto Scuola Città – Autori vari – a cura di Daniela Vullo – Regione Siciliana – Edizioni Lussografica