Palazzo del Banco di Sicilia

DATI IDENTIFICATIVI E LOCALIZZATIVI

DENOMINAZIONE: Palazzo del Banco di Sicilia
UBICAZIONE Corso Umberto 122

DATI STORICI CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI FASI STORICO-COSTRUITI VE:

  • 1906 La Banca d’Italia acquista dalla principessa Moncada Beauffremont, una stecca di vecchie case prospicienti la “strada del Collegio agli Studi”;
  • 1907 – Le vetuste costruzioni ivi esistenti, comunemente denominate”case Moncada” originaria abitazione della nobile famiglia, vengono abbattute per l’allargamento della Salita Tribunali (oggi Via Matteotti) e la costruzione dell’edificio della Banca d’Italia, sino a quel momento ospitata nel Palazzo Giordano;
  • 1911 – La Banca d’Italia vende la porzione di terreno residua, non utilizzata per la costruzione della propria nuova sede, al Banco di Sicilia, fino ad allora sito nel Palazzo Barile di Turolifi;
  • 1920 circa – Iniziano i lavori di costruzione della nuova sede del Banco di Sicilia.

 

Notizie storiche:

Tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento il Banco di Sicilia era fortemente impegnato ad estendere la propria attività mediante l’apertura di numerose filiali per la creazione di una fitta rete di agenzie; è proprio nell’ambito di questa ristrutturazione che si colloca l’attività dell’architetto Antonio Zanca (Palermo 1861 — Palermo 1958) progettista dell’immobile, che riceve diversi incarichi, da parte della dirigenza dell’Istituto di credito, per la realizzazione e riqualificazione delle filiali del Banco di Sicilia in tutta l’isola. A differenza delle altre sedi siciliane, ubicate in edifici già esistenti e per le quali Zanca progettò interventi di ristrutturazione, il palazzo di Caltanissetta rappresenta un unicum trattandosi di un edificio realizzato specificatamente quale sede del Banco di Sicilia in un’area prestigiosa del centro cittadino.

DATI AMMINISTRATIVI PROPRIETÀ ATTUALE: Privata (Banco di Sicilia)

VINCOLI: l’immobile è stato dichiarato di importante interesse storico-architettonico con D.D.G. n. 5646 del 21/4/1998

Uso ATTUALE: Sede di Istituto di Credito

DATI DESCRITTIVI

STATO DI CONSISTENZA: Ottimo

IMPIANTO PLANIMETRICO Quadrangolare a blocco chiuso con cortile

RAPPORTI L’edificio è ubicato in zona centralissima e si affaccia sul Corso Umberto I, storico asse monumentale della seconda metà dell’ottocento sul quale si affacciavano i palazzi più rappresentativi della vecchia borghesia cittadina. Il sito, oggi occupato dagli edifici del Banco di Sicilia e della Banca d’Italia, anche nei secoli precedenti ebbe grande rilevanza perché separava la residenza del principe Moncada dalla strada principale della città. Se la costruzione del palazzo Moncada fosse stata completata lo spazio in parola avrebbe dovuto accogliere parte di quest’ultimo, probabilmente l’atrio d’ingresso principale.

DESCRIZIONE:

La scelta progettuale adottata dall’architetto Zanca nella realizzazione del palazzo, dal punto di vista stilistico, rientra nel filone tradizionalista del classicismo ottocentesco e rispecchia chiaramente la volontà di associare lo stile architettonico come strumento di riconoscibilità, garanzia e affidabilità alla potenza e alla ricchezza dell’istituzione bancaria che lo utilizzerà. Il palazzo del Banco di Sicilia è tra i primi edifici realizzati, a Caltanissetta, interamente in cemento armato; la struttura intelaiata, costituita da pilastri architravi e selene, è stata realizzata con barre di
acciaio tedesche commissionate da Zanca direttamente alla ditta Arnehirn di Berlino.

L’edificio, libero su tre fronti, adiacente da un lato al palazzo Sillitti Bordonaro, ha la facciata principale prospiciente il Corso Umberto I con un corpo principale leggermente avanzato e due ali laterali. Un elemento essenziale nella connotazione architettonica del palazzo è la scelta e l’uso dei materiali, che rimane strettamente legata alla produzione regionale.

Per la costruzione del palazzo il progettista utilizzò varie pietre in base alla loro collocazione: per le decorazioni esterne dei prospetti principale e laterale (bugnato al piano terra, balconi, finestre e porte finestre con relativi rifasci e timpani) adottò rivestimenti in pietra di Sabucina a grana fine mentre per il bugnato della parte basamentale, in corrispondenza dei seminterrati, scelse pietra da taglio proveniente dalla cava “degli angeli” squadrata e lavorata a scalpello.

Tutte le tamponamre interne ed esterne, compreso il prospetto posteriore, sono state realizzate con pietre provenienti dal palermitano, precisamente d’ Aspra per la muratura e da Bagheria per i rivestimenti.
L’interno del palazzo è caratterizzato da un cortile di forma ottagonale che coincide con la “sala per il pubblico” concluso nella parte sommitale da un grande lucernario a vetri policromi con decori interamente realizzato dalla ditta Keller di Como; i pilastri e i capitelli che lo costituiscono sono rivestiti con pietra di Comiso della “qualità forte”.

Anche lo scalone di accesso, al quale si accede attraverso un imponente portone in legno, ed il vestibolo, sono interamente rivestiti con pietra di Comiso.

Fonte: Michele Miccichè e Daniela Vullo

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