San Sebastiano

San Sebastiano:

Dove: Piazza Garibaldi

Cronologia delle principali fasi costruttive:

XVI sec. – impianto originario
1664 – demolizione della vecchia chiesa
fine XVII sec. – probabile ricostruzione della chiesa nello stesso sito occupato dalla precedente
1881 – rifacimento della facciata

Storia:

La tradizione riporta che la chiesa, costruita all’inizio del secolo XVI, sia stata innalzata per voto del popolo, in ringraziamento al Santo, per la liberazione della città dalla peste. Da un atto del notaio La Mammana del 13 settembre 1664, si apprende che in quell’anno la chiesa “era quasi diruta e minacciava rovina”, pertanto i giurati ne autorizzarono la demolizione, unitamente alle botteghe che la affiancavano, e concessero 40 onze per la sua ricostruzione nello stesso sito. Pochi mesi dopo la vecchia chiesa viene demolita. Annotato agli atti del suddetto notaio, troviamo un pagamento di onze 23 e tari 16 a Diego La Vecchia, capomastro nisseno, …per le spese toccanti alla Curia Vescovile di Girgenti per la demolizione della chiesa di San Sebastiano. (arch. St. CL, notaio A. La Mammana vol.326). Il Pulci sostiene che la chiesa non fu distrutta interamente bensì solo il fronte fu arretrato, per allinearlo con le botteghe limitrofe; tale ipotesi è verosimile solo parzialmente poiché sicuramente la copertura non è quella originaria, mentre potrebbero essere rimasti in parte originari i muri perimetrali laterali. Nel 1829, a causa di un furto, la chiesa fu privata di tutti gli argenti, compresa la pisside contenente le sacre particole, e il ritrovamento di quest’ultima, seguito a processioni di penitenza del clero, delle corporazioni e congregazioni religiose, fu celebrato con il suono di tutte le campane della città e con grandi feste. Nel 1874, con le somme ottenute dal Municipio per l’esproprio di alcune botteghe, fu ampliata la sacrestia e nel 1878 restaurato il tempio su progetto dell’ing. arch. Alfonso Barbera: gli stucchi barocchi furono sostituiti con altri di stile classico, gli altari affiancati dalle lesene di ordine ionico e un elegante pavimentazione in cemento completò l’intervento che si concluse nel 1879. L’attuale facciata, progettata dall’ing. arch. Pasquale Saetta, risale all’ultimo decennio dell’ottocento.

Posizione:

La chiesa sorge su Piazza Garibaldi, cuore della città, sulla quale un tempo si affacciavano, oltre alla Cattedrale, le chiese di San Paolino, di San Giacomo e del Carmine,che occupavano l’area sulla quale si trova il Palazzo Comunale. Insieme all’Orfanotrofio Moncada definisce l’intero isolato, delimitato nel passato dalla via dei Fondaci (oggi corso Vittorio Emanuele) e dalla via Reclusorio (oggi via Palermo).

Descrizione:

La facciata, in stile eclettico, si sviluppa su tre ordini. Il portale d’ingresso è affiancato da colonne binate, sormontate da timpano triangolare, che si ripetono al secondo ordine, delimitando una finestra bifora che illumina la navata, e al terzo ordine una nicchia che contiene la statua di San Sebastiano. Un timpano curvo conclude la facciata. Tutte le sculture presenti sul prospetto, disposte dentro nicchie o sui cornicioni, sono opera del Biangardi. La torre campanaria si conclude con una loggia poligonale. L’interno, ad aula unica con volta a botte lunettata, presenta sulle pareti semplici stucchi neoclassici e lesene di ordine ionico e, sull’altare maggiore la statua del Santo attribuita a Stefano Li Volsi e il quadro della Madonna degli Agonizzanti, opera di Tommaso Pollaci.

Scrisse Giovanni Mulè Bertolo:

La chiesa di San Sebastiano si presenta con un prospetto spigliato, elegante, fatto a nuovo, che conta pochissimi anni di esistenza e che conferma la nota valentia dell’ingegnere Pasquale Saetta e la efficace cooperazione del sac. Palermo, rettore benemerito, rapito ai vivi, or è un anno.
Vi si ammirano la statua di s. Sebastiano, illustre signum secondo il Pirri, e il quadro della sacra Famiglia d’ignoto autore.

Fonte: Progetto Scuola Città – Autori vari – a cura di Daniela Vullo – Regione Siciliana – Edizioni Lussografica

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