I Normanni in Sicilia e a Caltanissetta
I Normanni in Sicilia e a Caltanissetta [vedi gli Arabi in Sicilia e a Caltanissetta]
Nell’XI secolo i Normanni, che sotto la protezione del Papa avevano sconfitto i Bizantini, approfittarono dei contrasti tra i tre emiri che a quel tempo governavano la Sicilia (Ibn at-Tummah, Ibn Hammūd, Ibn Manqūt) per tentare la conquista dell’isola. Ruggero sbarcò in Sicilia nel 1061 ma trovò una fortissima resistenza in quanto i contadini non erano gente oppressa, ma persone che lavoravano le loro terre e volevano proteggerle.
Ciononostante, in un quarto di secolo, Ruggero conquistò gran parte della Sicilia orientale ma non era ancora riuscito a prendere Castrogiovanni (l’attuale Enna), l’Urbs inexpugnabilis. Vi riuscì con l’astuzia. Conquistò Agrigento e lì prese prigionieri la moglie e i figli dell’emiro Ibn Hammūd. Poi, conquistò una serie di castelli siti nell’area che va da Agrigento a Enna (tra i quali il Castello di Pietrarossa), dando all’emiro la sensazione di essere circondato. Questi, nel 1087 si accordò segretamente con Ruggero e per salvare moglie, figli e onore – tenuto conto che Castrogiovanni era inespugnabile – portò alla morte il suo esercito facendogli percorrere la valle del fiume Imera (chiamato impropriamente Salso) dove Ruggero tese l’assalto (concordato). L’emiro ebbe salva la vita e ottenne un feudo in Calabria, ove visse con mogli e figli.
Nel 1091, oramai avanti negli anni, dopo aver conquistato tutta l’isola, non infierì sui suoi occupanti (per buona parte musulmani) limitandosi al tentativo di convertirli al cristianesimo. Per ottenere ciò fondò dei vescovadi, primo di tutti quello di Agrigento, nel 1093. Qal’ at an-nisāh fu inserita nella diocesi di Agrigento.
L’Abbazia di Santo Spirito fu fondata proprio dal Conte Ruggero nel 1095, su una struttura molto più antica (come testimoniano alcuni ritrovamenti come il Fonte Circolare e il Calice di Stagno).